Forse non tutti sanno che molti notebook di ultima generazione lavorano diversamente a seconda se sono collegati ad una fonte di alimentazione esterna oppure se sono alimentati solamente dalla batteria. In effetti, il principio non era noto nei dettagli neanche a me. Ho sempre pensato che l’unica limitazione (perlomeno quelle visibili) su un portatile non collegato alla presa di corrente, fosse un semplice abbassamento automatico della luminosità dello schermo (che comunque può essere ripristinata manualmente). In realtà, anche grazie all’adozione dei processori multicore, molti portatili anche di fascia alta, tendono a limitare la potenza dei processori, e ciò avviene o spegnendo un core (un processore) oppure limitando la potenza totale della CPU (non so se avvenga lo stesso anche per la scheda grafica integrata o no). Il tutto per salvaguardare la durata della batteria. Questo cosa comporta, però? Come potete intuire le prestazioni del vostro fiammante computer dualcore si ridurrano drasticamente, e se usate applicazioni molto pesanti che magari richiedono una notevole elaborazione di dati o anche un sofisticato rendering 3D, ecco che, oltre a far scendere la durata della batteria, si ridurranno anche le prestazioni per far eseguire quelle applicazioni, col risultato che potrebbero, nei casi limite, girare anche più lentamente del normale. Ovviamente, parlo di casi limite, poiché spesso, quando un portatile è scollegato dalla presa di alimentazione, se si vuole far partire, per esempio, un gioco, si tende a collegarlo velocemente ad una alimentazione esterna poiché si è consci che la durata della batteria potrebbe calare bruscamente. In tal modo, però, oltre ad assicurare una alimentazione costante e duratura, si aumenteranno le prestazioni del portatile, tanto che difficilmente riuscirete ad accorgervi della differenza, anche perché i processori più moderni sono molto veloci per la maggior parte delle applicazioni che un utente medio può lanciare (ovviamente con le dovute eccezioni).
La mia esperienza
Io normalmente effettuo sempre un ciclo completo di carica e scarica della batteria, nel tentativo di farle avere un ciclo di vita il più lungo possibile, e, se in media ci impiega dalle 3 alle 4 ore a scaricarsi completamente, è anche vero che in questo arco di tempo, solitamente non stresso mai il mio portatile con elaborazioni grafiche o computazionali pesanti, tanto che non mi sono mai accorto della differenza. Questo fino a ieri sera, quando, stavo guardando alcuni video su Youtube. Fino a quando ero con la alimentazione scollegata e usavo solamente la batteria del mio Macbook Pro, tutto proseguiva senza problemi. Ma quando, oramai al limite di carica, ho deciso di collegare il mio portatile alla corrente, ecco che nel giro di un paio di minuti le due ventole di raffreddamento hanno alzato il numero di giri, tanto da sfiorare quasi i 6.000 rpm ciascuna, con un evidente aumento di rumore (solo un sibilo leggero ma comunque udibile). Ho provato quindi a scollegare l’alimentazione per vedere come si comportava il sistema di raffreddamento e, nel giro di pochi minuti (il tempo di riportare la temperatura sui valori standard), le ventole hanno ridotto sensibilmente il numero di giri fino ad arrivare ad un ragionevole valore di 2.000 rpm, con conseguente riduzione del rumore. Ma, non appena ho ricollegato l’alimentazione esterna, il numero di giri delle ventole si è riportato nuovamente verso i 6.000.
Sebbene possa sembrare un controsenso, credo che questa sia la dimostrazione che il mio Macbook Pro, come tanti altri portatili, ha effettuato una riduzione delle prestazioni in assenza di una alimentazione esterna. Infatti, senza l’alimentazione esterna, il mio portatile, al fine di risparmiare ulteriormente la carica della batteria, ha abbassato la luminosità dello schermo (ma questo è un settaggio che si può anche variare) e ha ridotto le prestazioni del mio Mac facendolo funzionare con un solo core e, magari, siccome ha anche una scheda grafica separata, riducendo le prestazioni della stessa. In tal modo, quando il portatile lavorava solo con la batteria, per visualizzare il video in flash, usava meno risorse di non quando era anche collegato all’alimentazione. In quest’ultimo caso, infatti, la temperatura si sarebbe alzata maggiormente (arrivando anche a quasi 60°) e le ventole hanno iniziato ad alzare il loro numero di giri per raffreddare il sistema.
Ovviamente, questo fenomeno di surriscaldamento, non accade tutte le volte che vedo un video su Youtube, ma è accaduto ieri e non accadeva da parecchi mesi. Infatti, occorre considerare diversi parametri che possono concorrere all’aumento di temperatura interna di un portatile: tra questi non posso non enumerare, la temperatura ambientale di partenza e la superficie sulla quale il computer è appoggiato (potrebbe spesso fare la differenza, specie in relazione con la posizione dei buchi di aerazione).
Purtroppo, ieri, non ho potuto fare ulteriori test, e oggi ho solo voluto riportare questa mia esperienza, magari per sentire anche i vostri commenti a riguardo.
Il caso limite di riduzione delle prestazioni in assenza di batteria: i casi Apple e Asus
A conferma della riduzione delle prestazioni dei portatili, vi è anche la recente notizia secondo cui, nei nuovi Macbook, quando sono collegati all’elettricità ma sono anche sprovvisti di batteria, il processore viene limitato di circa un 30%-40% della sua potenza totale, costringendo l’utente a dover per forza collegare la batteria, riducendo la longevità della stessa, per non vedersi ridotte drasticamente le capacità del MacBook. Effettuando il test CINEBENCH R10 il MacBook Pro 2.53 GHz da un punteggio di 5549 scende a 3504; la differenza è tale da poter concludere che solo il 63% della potenza di calcolo reale viene utilizzata (quando il sistema è collegato alla rete elettrica).
La caratteristica è inusuale a molti produttori di PC, che spesso si impegnano nella pratica comune di limitare il processore nel caso il sistema fosse collegato solo alla batteria per estenderne la durata operativa: in pratica, l’esatto opposto.
Da parte sua, la Apple ha dichiarato ufficialmente che limiterebbe il processore per evitare improvvisi spegnimenti del MacBook Pro dovuti ad un imprevisto aumento della richiesta d’energia. Se Mac Os X e le applicazioni in esecuzione richiedessero più energia elettrica di quella fornita dalla presa, il portatile potrebbe spegnersi improvvisamente con la perdita del vostro lavoro; questo non avverrebbe se la batteria è inserita.
Ma la Apple non è l’unica che si comporta in questo modo; la rete è piena di persone che notano abbassamenti considerevoli di prestazioni dei propri portatili in assenza di batteria; come questo possessore di un computer Asus V6J con core duo T2500 che ha notato che se lo si utilizza con l’alimentazione da rete e senza batteria il processore rimane “bloccato” nello stato di funzionamento a 900 MHz, indipendentemente dal carico di lavoro. L’assistenza centrale di Taiwan, gli ha risposto che il notebook è stato volutamente progettato in modo che lavorasse a pieno regime solo con la batteria collegata!
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